MANUELITA IANNETTI – MARCO SCIAME
REALE ILLUSIONE
A cura di Catia Monacelli
Inaugurazione giovedì 3 settembre, ore 17.00
Museo Civico Rocca Flea
Gualdo Tadino, 3 – 27 settembre 2020
REALE ILLUSIONE
di Catia Monacelli
Attraversare l’attimo con lucida follia, percorrere un cammino intriso di simboli, forme, sogni, metalli e pigmenti. Correre verso quanto apparentemente è più vero della realtà, accovacciarsi dentro un racconto, vedere i colori vibrare tra pittura e scultura, affacciarsi ad un balcone per perdersi in un orizzonte infinito, sentire il freddo pungente di una mattina d’inverno mentre camminiamo nella nebbia, risvegliarsi distesi sopra un prato fiorito. Fantasia o verità? Questo è ciò che promette il progetto “Reale illusione” di Manuelita Iannetti e Marco Sciame, alla Rocca Flea per tutto il mese di settembre. Marco Sciame è artista affabulatore, pittore mai sazio di descrivere i labirinti della mente, luoghi reali e immaginati al contempo, che attraversiamo sospesi, un poco in punta di piedi, un poco muniti di ali. A rapire lo spettatore sono i suoi colori sfavillanti, porte aperte su un mondo in “technicolor”, in cui tempo e spazio si uniscono, come per la settima arte. E allora il viaggio incomincia, mentre si cerca quel punto di fuga da cui tutto ha inizio: quel segno, quel gesto, quell’immagine che genera l’intera opera. Ma è solo un dettaglio, mentre si scrutano le decine di particolari, di frammenti, pezzi di uno specchio che compongono quel mistero di vita descritto da Sciame sulla tela, con rara potenza evocativa. E Sciame in questo è maestro, pittore di storie, come per i suoi fumetti, i suoi personaggi. L’energia, l’immaginazione e la volontà, sono pregnanti nell’opera di Manuelita Iannetti, abile manipolatrice della materia, alchimista della forma, che ha trovato nella scultura la sua massima espressione artistica. Tra figurazione e astratto, la natura è la vera protagonista e spesso assume le sembianze femminili, rivendica tutta la sua forza generatrice, irrompe nello spazio come una lingua di fuoco, un vortice d’aria, un getto potente d’acqua. Non c’è limite alla forza espressiva di Manuelita; plastiche, bronzo, ceramica, rete zincata, resina epossidica pigmentata, compongono la sua Babele artistica, tanto da rivendicare per sé: “il caos è la genesi dei miei racconti”, “il silenzio esterno alimenta la mia orchestra interiore”. Indiscutibile la capacità tecnica che è il frutto di anni di sommesso lavoro, di arte che ha il sapore della bottega, del mestiere, del saper fare.
Marco Sciame e Manuelita Iannetti, arrivano a conquistare, attraverso la complessità dei loro lavori, la libertà di espressione che soltanto il metodo e la pazienza sanno donare ad una sapiente creazione artistica.
Manuelita Iannetti è nativa di Pineto (TE) e pescarese di adozione, è artista polimaterica, attiva da circa 30 anni in un ampio campo artistico che va dalla pittura, alla scultura, alle installazioni. La sua attività si è incentrata in particolar modo negli ultimi 15 anni nella scultura, con una ricerca di materiali trasparenti come la resina epossidica, leggeri e mobili come la rete zincata, tali da permettere all’osservatore di andare oltre la forma viaggiando all’interno delle stesse opere sia fisicamente che emotivamente. Nel suo non breve percorso artistico ha ottenuto numerosi riconoscimenti ed affermazioni partecipando a mostre nazionali tra cui “ Esposizione della Piccola Europa di Sassoferrato (1990), Mostra Mercato a Palazzo Re Enzo, Bologna (1990), mostra Collettiva Piacenza (1992), Premio Pittura Scultura “Remo Gardeschi”, Montevarchi (1992), VII Premio Biennale d’ Arte Contemporanea – Torre Strozzi, Perugia (1992), ecc . Nel 1999 per “Ceramiche Montazzì”, collezione “ Attimi” ha creato immagini riportate sulla produzione commerciale di tazza da caffè.Artisti di riferimento: Henry Moore (per la drammaticità emotiva che suscitano i vuoti delle sue opere), Costantin Brancusi (per l’essenza), Alexander Calder (per la leggerezza e mobilità).
Marco Sciame nasce a L’Aquila dove nel 1999 si laurea all’Accademia di Belle Arti de L’Aquila, corso di Pittura. Dal 1990 al 2005 svolge l’attività di autore e disegnatore di fumetti e dal 2006 la sua ricerca si concentra sulla pittura. Nel 2011 inizia ad eseguire performance di propria regia, è vincitore del Premio Arte e del premio Biffi 2015 per il concorso della rivista Arte Mondadori .Premiato nel 2016 con la donazione dell’opera “Madre mia” collocata nella chiesa dell’ospedale di Teramo, esegue mostre celebrative per Vasco Rossi che ne firma un’opera e realizza il fumetto su Gabriele d’Annunzio per il quotidiano “Il Giornale”. Scrivono di lui Vittorio Sgarbi, Claudio Strinati, Giordano Bruno Guerri.