

MARCO ERCOLI
5 Agosto - 15 Ottobre
CONTEMPORANEAMENTE GUALDO TADINO PRESENTA
Marco Ercoli
Nei tuoi occhi
dal 5 agosto al 15 ottobre 2023
Centro Culturale Casa Cajani – Museo della Ceramica
Museo Archeologico Antichi Umbri
a cura di Cesare Biasini Selvaggi
Nell’ambito del progetto Lab.artisti emergenti, si colloca questa mostra personale di Marco Ercoli (Roma, 1986) che comprende oltre venti dipinti eseguiti negli ultimi tre anni. Dal 2018 la sua necessità di estraniarsi ed emarginarsi per un periodo indeterminato ha riportato l’artista a vivere e a lavorare sugli Appennini umbri per dedicarsi esclusivamente alla pittura perseguendo, sull’esempio degli antichi Greci, la felicità (eudaimonìa) in quanto “buona” (eu) realizzazione, secondo misura (katà mètron), del proprio dàimon, della propria “passione” o “vocazione” più profonda. A tale proposito, l’autorappresentazione pittorica è divenuta una pratica essenziale per l’artista, dall’esigenza di continuo confronto con il proprio sé, un bisogno interiore di ritrovarsi e guardarsi con il suo stesso occhio, affermando e testimoniando la propria presenza nel mondo, tra la caducità e la paradossalità della vita quotidiana, nell’impossibilità di controllare gli eventi, nell’imprevedibilità che si compie senza preavviso. Parliamo quindi di un viaggio introspettivo e soggettivo che, nei suoi occhi, è in grado di restituire un’immagine di noi stessi, un pezzetto della nostra persona incastrato in un eterno presente, unico. Marco Ercoli consegue il diploma presso il Liceo Artistico “A. Caravillani”. Dal 2010 al 2011 si trasferisce sugli Appennini umbri per dedicarsi a un approfondito studio dell’arte pittorica, sviluppando una spiccata cura del dettaglio che lo porta a realizzare un ciclo di opere sul tema della natura, intesa come dimensione perfetta e armonica. Nel 2012 vince una borsa di studio messa in palio da Colart, importante industria di materiali artistici che gli vale una residenza d’artista di tre mesi in Bretagna, conclusasi con un’esposizione presso l’Abbazia di Lehon. Durante la residenza sviluppa il progetto “Revertar ( Je Reviendrai )”, il cui tema è la simbiosi tra uomo e natura. Di ritorno a Roma, nello stesso anno parte per la Cambogia partecipando a un progetto umanitario con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. In questa occasione visita il carcere politico del periodo dei Khmer Rossi (S-21 Tuol Sleng) e rimane profondamente colpito dalle migliaia di fototessere di detenuti innocenti: quest’esperienza cambia profondamente il suo percorso umano e artistico. Dal 2014, prima di tornare esclusivamente alla pittura, lavora per qualche anno alla realizzazione di sculture in carta, la serie “Army”, in cui la cromia delle sculture, con rimando ai colori della pace, si contrappone alla funzione degli oggetti riprodotti dall’artista (armi da fuoco e armi bianche), con l’intenzione di generare un ossimoro.